L'Università Popolare degli Studi di Milano è una fabbrica di diplomi privata non accreditata, ovvero diplomificio o laureificio, che usa il termine università nel suo nome, sita a Milano.
L'Università Popolare degli Studi di Milano non va confusa con l'Università degli Studi di Milano, che è una delle più importanti università italiane accreditate, né con l'Università Popolare di Milano (senza "degli Studi"), una storica scuola popolare fondata a Milano nel 1901, che non è più attiva — la sedicente "università" dice di essere collegata a questa antica istituzione, pur non avendo niente in comune con essa. In entrambi i casi, il nome differisce per una sola parola. Inoltre, l'organizzazione usa a volte la denominazione "Università Popolare di Milano", identica alla seconda.
L' "università" sostiene anche di essere proprietaria dell'"Accademia di belle arti di Milano", da non confondere con la storica e accreditata Accademia di belle arti di Brera a Milano. L'indirizzo della presunta accademia è sconosciuto.
In sostanza, trattasi del tipico esempio di tarocco universitario all'italiana.
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L'Università Popolare degli Studi di Milano è stata creata nel 2006 da Marco Grappeggia, alias Marco Edgardo Grappeggia, un ex mobiliere che, avendo abbandonato la vecchia attività commerciale fallita, aveva bisogno di raggranellare qualche soldo. Ha quindi pensato di passare dalla vendita di mobili alla vendita di "lauree". L'organizzazione non ha campus né dipendenti, e rilascia lauree triennali, magistrali, e perfino dottorati di ricerca sulla base di esperienze di vita e professionali. Non essendo accreditata dal Ministero italiano dell'università e della ricerca (MUR ex MIUR, Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca), non è presente nella lista ufficiale delle università italiane.
Le lauree rilasciate sono medicina ortomolecolare e naturopatia, scienze olistiche, scienze politiche, sociologia, psicologia, criminologia e scienze dell'investigazione, beni culturali, giurisprudenza e diritto internazionale, scienze motorie e sportive, scienze della comunicazione, giornalismo, economia, marketing e finanza, ingegneria ambientale e ingegneria civile, ingegneria gestionale, moda e lusso, e altre su richiesta. La più allarmante è indubbiamente la "facoltà" di ingegneria civile, edile e ambientale. Pensate a cosa significa farsi progettare un palazzo, una ferrovia, un acquedotto o un'autostrada da un finto laureato in ingegneria civile.
Inoltre, l'Università Popolare degli Studi di Milano dice che l'ex presidente della Commissione Europea ed ex Presidente del Consiglio dei Ministri italiano Romano Prodi ha conseguito una laurea dall'Università Popolare degli Studi di Milano, rappresentata da Marco Grappeggia, nella Città del Vaticano. La data della presunta cerimonia di laurea presso la Santa Sede è sconosciuta. Tuttavia, Prodi non cita l'Università Popolare degli Studi di Milano nella sua biografia ufficiale, e il video è sfocato, il che rende difficile stabilire se la persona sia davvero Prodi, oppure un imitatore. Inoltre, il sito ufficiale del Vaticano vatican.va non nomina minimamente l'Università Popolare degli Studi di Milano, cosa molto strana per un'ipotetica università che sostiene addirittura di organizzare cerimonie per il conferimento di lauree honoris causa all'interno del Vaticano stesso.
Come se non bastasse, Marco Grappeggia si inventa pure che la prima presidente della sedicente Università Popolare degli Studi di Milano è stata l'avvocato Tina Lagostena Bassi. Quest'ultima, se sapesse di essere tirata in ballo a sproposito in una truffa così grottesca, si rivolterebbe nella tomba.
Le "lauree" dell'Università Popolare degli Studi di Milano venivano anche vendute da SDL Centrostudi (SDL sta per "Serafino Di Loreto"), una società di multilevel-marketing che organizzava e vendeva azioni legali di massa — generalmente contro le banche, che venivano accusate di usura — motivo per il quale i fondatori sono attualmente processati per frode aggravata.
Nel 2021 l'Università Popolare degli Studi di Milano ha comunicato di accettare anche pagamenti anonimi tramite criptovalute (bitcoin ecc.), specialmente per rette, rate, costi vari o prezzi maggiori di 5000 euro.
Una cerimonia di laurea dell'Università Popolare degli Studi di Milano. Si noti il quadro dell'ex santone indiano Sai Baba a 00:35. Si veda anche Sai Baba, il santone da 12 miliardi di euro.
Secondo il "disclaimer" del sito e dei documenti allegati, l'Università Popolare degli Studi di Milano sostiene di non essere un'università italiana di Milano, bensì di essere un' "università internazionale" soggetta a un imprecisato "diritto internazionale" e non alla legge italiana; potrebbe quindi rilasciare lauree in Italia, a suo dire valide in Italia, senza essere accreditata né riconosciuta in Italia. Il "disclaimer" racconta che le lauree sono valide perché l'Università Popolare degli Studi di Milano è affiliata alla University of United Popular Nations (UUPN), una società a responsabilità limitata (Srl) creata a distanza da Grappeggia e la moglie in Ouagadougou, Burkina Faso (Africa sub-sahariana), nel 2012, e asseritamente operante anche in Costa d'Avorio. L'UUPN aveva due siti, www.uupn-edu.net e www.uupn.org, che però sono entrambi chiusi e sembrano essere stati sostituiti da www.uupn-edubf.org (in francese) e www.unidep-edu.org (in italiano). Il "disclaimer" racconta anche che la presunta università/società africana può rilasciare lauree nell'Unione Europea in virtù della Convenzione di Lisbona, anche se né il Burkina Faso né la Costa d'Avorio fanno parte del gruppo di paesi che hanno ratificato la Convenzione di Lisbona.
Nel 2011, l'ex senatore lucano Guido Viceconte, all'epoca in Forza Italia, ha affermato che le lauree dell'Università Popolare degli Studi di Milano dovevano essere riconosciute in Italia (e in Europa); ha quindi firmato un foglio — all'insaputa del Ministro dell'Istruzione in carica — in cui "prende atto" che l'Università Popolare degli Studi di Milano rilascerebbe lauree valide in Italia grazie alle sue presunte origini africane. Di conseguenza, da quel momento l'Università Popolare degli Studi di Milano ha iniziato a cercare visibilità dopo aver operato nell'ombra per alcuni anni. Non è mai stato chiarito cosa c'entri un politico della Basilicata con le vere o presunte università africane, e soprattutto come mai l'unico atto che ha firmato durante il suo incarico temporaneo di sottosegretario — è stato mandato via qualche settimana dopo — riguardi proprio la misteriosa Università Popolare degli Studi di Milano. In ogni caso, ormai il danno è compiuto, e l'ex senatore può godersi il vitalizio. Vale la pena ricordare che l'istituzione di un'università italiana o il riconoscimento di un'università preesistente (italiana o straniera) può avvenire solo con un decreto del Ministro o con una legge. Tuttavia, l'Università Popolare degli Studi di Milano non ha avuto nessun decreto e nessuna legge.
Pertanto, dal 2012, l'Università Popolare degli Studi di Milano ha ricevuto varie diffide dal MIUR ed è stata condannata con sentenza definitiva, ma la maggior parte dei suoi siti ancora pubblicizzano servizi e lauree, che vengono vendute prevalentemente online.
Nel 2016, l'Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) ha sanzionato l'Università Popolare degli Studi di Milano per pubblicità ingannevole su Internet. Il MIUR l'ha nuovamente diffidata nel 2014 e nel 2016; per ripicca, l'Università Popolare degli Studi di Milano ha fatto causa al Ministero dell'istruzione (MIUR/MUR) e al CIMEA sostenendo che fossero dei "diffamatori". Nel gennaio 2020, il MIUR, insieme al Consiglio Nazionale degli Agrotecnici presso il Ministero della Giustizia, ha ufficialmente dichiarato che le lauree dell'Università Popolare degli Studi di Milano non hanno valore in Italia (nota MIUR del 13 gennaio 2020, prot. n. 646) e l'organizzazione non è autorizzata a rilasciare lauree in Italia.
Nel 2019, l'Università Popolare degli Studi di Milano ha intentato un'altra causa contro il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR/MUR) e contro l'università telematica legalmente riconosciuta Niccolò Cusano di Roma che non aveva accettato una "laurea" dell'Università Popolare degli Studi di Milano, sostenendo che le lauree dell'Università Popolare degli Studi di Milano dovessero essere riconosciute sulla base del fatto che il Ministero aveva ignorato una email PEC e quindi dovesse valere il silenzio assenso. Nel 2021, il tribunale ha però dichiarato che l'Università Popolare degli Studi di Milano non è riconosciuta come università per la legge italiana e che le lauree non hanno valore legale in Italia, condannando quindi l'Università Popolare degli Studi di Milano al risarcimento delle spese legali nei confronti del MIUR (vedi sentenza). Inoltre, la sentenza rende noto che le autorità del Burkina Faso non conoscono nessuna università accreditata denominata "UUPN — University of United Popular Nations", a cui l'Università Popolare degli Studi di Milano dice di essere affiliata in Burkina Faso.
Infine, gli anni 2021 e 2022 rappresentano un vero e proprio massacro per l'Università Popolare degli Studi di Milano, che perde tutti i contenziosi di fronte ai TAR e al Consiglio di Stato. Poiché le sentenze sono molte e non abbiamo spazio per elencarle o commentarle, suggeriamo di consultare direttamente l'archivio di giustizia-amministrativa.it. Ad ogni modo, nessun giudice sembra più abboccare alla storiella dell'università autorizzata in Burkina Faso e Costa d'Avorio che potrebbe redistribuire lauree in Italia ecc. In effetti, nel 2022 il Consiglio di Stato ha condannato un "laureato" dell'Università Popolare degli Studi di Milano per avere utilizzato la cosiddetta laurea al fine di iscriversi a un ordine professionale italiano (cfr. sentenza TAR e sentenza Consiglio di Stato).
L'Università Popolare degli Studi di Milano ha cambiato molto spesso indirizzo e/o sito web. Tra i vari indirizzi troviamo Viale Tunisia 43 20124 Milano, Via Luigi Settembrini 33 20124 Milano, Corso Buenos Aires 65 20124 Milano, Via Terraggio 1 20123 Milano che in realtà era il vecchio indirizzo dell'altra vera Università Popolare di Milano, Via G. Murat 17 20159 Milano, Via Luciano Manara 5 20122 Milano, Via Quinto Aurelio Simmaco 7 00122 Ostia (Roma). Altre presunte sedi annunciate sono Torino, Cuneo e Loreto, ma gli indirizzi sono sconosciuti. In sostanza, poiché queste sedi non esistono, Grappeggia ha pensato di rinominare la sua Università Popolare degli Studi di Milano in Università Telematica Popolare degli Studi di Milano (o Università Popolare Telematica degli Studi di Milano), dicendo quindi che non c'è bisogno di nessuna sede perché tanto l'università sarebbe solo "telematica".
Nella miriade di siti web legati alle presunte sedi dell'Università Popolare degli Studi di Milano, spesso usati per scrivere opinioni e recensioni positive e completamente inventate, troviamo www.unimilano.org (attualmente chiuso), www.unipmi.org (attualmente chiuso), www.unimilano.net, www.universita-popolare.it (attualmente chiuso), www.unipopmi.it, www.iscrizioneuniversitaria.eu, www.universitapopolaremilano.online, www.laureainternazionale.eu, www.universitatelematica.info, www.universitapopolari.cloud, www.sdlcorporateuniversity.it (attualmente chiuso), www.unipmi.it (attualmente chiuso), www.unidep-edu.org (attualmente chiuso), www.unised.it (rivende le lauree in criminologia dell'Università Popolare degli Studi di Milano), www.isf.college (attualmente chiuso), centrostudisocrates.info (attualmente chiuso), www.upss.it (attualmente chiuso). Da anni, l'elenco di siti è in costante evoluzione.
L'Università Popolare degli Studi di Milano sostiene anche di avere una sede in Madagascar, anche se l'indirizzo è tuttora sconosciuto. Dice che la sede del Madagascar è stata creata il 17 ottobre 2017 con il patrocinio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella; tuttavia, il comunicato ufficiale del Presidente rilasciato a seguito dell'incontro con il Presidente del Madagascar non parla di alcun accordo di questo genere.
L'Università Popolare degli Studi di Milano sostiene pure, sotto il falso nome di Università Popolare di Milano, di gestire una scuola di giornalismo a New York, anche se non è chiaro dove sarebbe collocata di preciso.
Il presidente dell'organizzazione, Marco Grappeggia, è anche fondatore e presidente della Yorker International University, che dice di trovarsi in vari luoghi: South Dakota, New York City, Florida e Argentina, ma in realtà sta a Milano e usa lo stesso indirizzo dell'Università Popolare degli Studi di Milano e perfino lo stesso indirizzo email newyorker@tiscali.it prima che, con molti anni di ritardo, Grappeggia iniziasse a cancellarlo dal suo arcipelago siti, soltanto dopo che fu reso noto qui. L'Ufficio per le autorizzazioni alle lauree dell'Oregon e il Dipartimento dell'istruzione dello stato di New York hanno reso noto che la Yorker International University non è stata mai accreditata. Tuttavia, la Yorker International University rilasciava lauree in Italia anche attraverso l'Università Paulo Freire, una piccola università privata situata in Nicaragua, già al centro di altri scandali. Qui trovate anche la foto: è una sorta di garage che sarebbe stata accreditata dal Nicaragua nel 2002. Poiché questa università privata del Nicaragua non aveva (e non ha neppure adesso) l'autorizzazione a rilasciare lauree in Italia, quelle lauree non sono valide, indipendentemente dal fatto che fossero lauree fasulle o meno in Nicaragua.
Il fondatore, attuale presidente e direttore, ed ex rettore Marco Grappeggia (alias Marco Edgardo Grappeggia) dice di avere il dottorato di ricerca conseguito alla Columbia Business School (Columbia University) di New York, anche se la Columbia University ha dichiarato che non si è mai laureato né ha ottenuto certificazioni; usa il titolo di "prof." anche se non è professore secondo il database ufficiale del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, e millanta di fare parte della American Medical Association, della American Psychological Association, della American Marketing Association, e della Government Accreditation Association of Delaware, che è un ex raggruppamento di fabbriche di diplomi americane. Racconta pure di essere stato sergente nelle Forze Speciali e di avere ricevuto premi e riconoscimenti da Jimmy Carter, George W. Bush, Daniel Ortega, e dai veterani di guerra americani. Nessuna di queste persone, tuttavia, ha mai confermato di conoscere Marco Grappeggia. Gestisce anche blog quali gravita-zero.it, gravita-zero.org, laprimapagina.it attraverso cui diffonde fake news di vario genere come quella intitolata "L'Università Popolare degli Studi di Milano è riconosciuta dal Miur" e fondamentalmente si scrive recensioni e opinioni da solo.
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L'attuale rettore Giovanni Neri, alias Gianni Neri, è un ex presentatore di spettacoli televisivi amatoriali trash riguardanti la musica hard rock e heavy metal che andavano in onda su emittenti locali dell'area di Roma — assieme all'eccentrico sedicente ex chitarrista Richard Benson, nel frattempo passato a miglior vita — diventato avvocato. Nel suo sito ufficiale, sostiene di essere professore universitario "come afferma il database del MIUR CINECA". È vero che il database ministeriale contiene il nominativo "Giovanni Neri", ma è un omonimo che in realtà insegna chimica all'Università di Messina. "Il Magnifico Rettore Prof. Giovanni Neri" si presenta come esperto in criminologia, diritto penale, diritto comparato, diritto internazionale e diritto commerciale, e come membro di un'inesistente Associazione americana dei criminologi professionisti con sede a Washington.
Ecco un video con Gianni Neri in TV. Ci sono anche molti altri video disponibili.
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